venerdì 9 gennaio 2015

LA PREISTORIA

Nel 1879, in Spagna, presso Santander, mentre il nobile Marcellino de Santuola esplorava, sui Monti Cantàbrici, la grotta di Altamira, cercandovi avanzi preistorici, la sua bambina, che lo accompagnava, alzando gli  occhi verso la volta della bassa caverna, vedeva e indicava al padre le molte immagini di animali (bisonti, cavalli, cervi) dipinte in rosso, nero e ocra che la decoravano. La scoperta rivelò a tutto il mondo l'esistenza di pitture di età preistorica, precedenti di vari millenni quelle già note delle prime civiltà. Anche se, in realtà, altre pitture erano state individuate sporadicamente, questa era la prima volta che si aveva la possibilità di studiare un complesso così vasto e importante da meritare alla grotta il soprannome un po' enfatico di 'Cappella Sistina della preistoria'. Da allora sono state effettuate molte altre scoperte, particolarmente nella zona franco-cantàbrica, ma anche, via via, in altre regioni di quasi tutta l'Europa, in Africa e Asia.
È difficile dare una sistemazione organica a questo vasto materiale: siamo in un periodo preistorico e quindi privo di ogni documentazione o notizia. Pertanto vi sono molte ipotesi e discussioni sia sulle cause che hanno determinato la creazione delle opere, sia sulla loro datazione.
Comunque, nella lunga vita dell'uomo, dalla sua comparsa sulla terra (qualche milione di anni or sono) e dal suo passaggio all'evoluzione culturale (circa 500.000 anni fa), fino a oggi, l'inizio della produzione figurativa è relativamente recente. Lo si fa risalire infatti a non oltre il 40-30.000 a.C. È il periodo detto 'paoleolìtico (dal greco palàios, "antico", e lìthos, "pietra") suoeriore' per distinguerlo dalle età precedenti (il 'paleolìtico inferiore' e il 'paleolìtico medio', tutti compresi nella grande fascia del 'pleistocene' (dal greco pleîstos, "molto" e kainòs, "nuovo"), detto così perché con esso ha inizio l'ultima fase della storia della terra, l'era 'quaternaria' (circa 1.800.000 anni fa). Durante il paleolìtico superiore vive l'homo sapiens fossilis, mentre in quello inferiore e medio vivono i 'paleàntropi' e i 'protoàntropi'. Né possiamo parlare dei periodi ancora precedenti per non appesantire troppo il discorso che deve mirare soprattutto a esaminare il problema dell'arte.
Dal punto di vista figurativo il paleolìtico superiore suole a sua volta essere diviso in tre sottoperiodi, ai quali si dànno definizioni convenzionali derivate dai nomi dei luoghi di alcuni importanti ritrovamenti sul territorio francese: 1. 'aurignaciano' (dalla grotta di Aurignac nell'Haute-Garonne) e 'perigordiano' (dalla regione di Pèrigord); 2. 'solutreano' (da Solutré nel dipartimento di Saòne et Loire); 3. 'maddaleniano' (dalla grotta de La Madaleine a Tursac in Dorgogna).
Dal punto di vista cronologico si riteneva, fino a non molto tempo fa, che le pitture del paleolìtico superiore avessero avuto inizio intorno al 40.000 a.C. e fossero durate fino a circa il 10.000, con una maggior estensione dell''aurignaco-perigordiano' e limitando agli ultimi millenni il 'solutreano'. Oggi le ricerche con il carbonio14 hanno molto ridotto questi termini. Così, se le prime manifestazioni dell'arte rupestre (le pitture sulle pareti delle grotte) hanno inizio forse nel 30.000, in modo molto modesto, la vera arte paleolìtica è riconoscibile solo dopo il 20.000 e culmina intorno al 14.000-13.000, mentre le età solutreana e maddaleniana seguono di poco e spesso si accavallano alla precedente. Si tratta perciò di suddivisioni sommarie, e, talvolta, arbitrarie, da conservare soltanto come schemi molto approssimativi.
Aggiungiamo, infine, per completare il quadro dell'età preistorica, che al paleolìtico superiore (l'antica età della pietra grezza) seguono, sempre tenendo presente l'incertezza di queste divisioni, il 'mesolìtico' (il periodo di mezzo dell'età della pietra) e il 'neolìtico' (la nuova età della pietra levigata).

I. L'evoluzione dell'uomo.

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